Al Prof. Pasquale TRIDICO
Presidente dell’INPS
e, per conoscenza
Al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS
OGGETTO: adeguamento tassi di interesse sui mutui/prestiti INPS ai dipendenti pubblici.
Signor Presidente,
com’è noto i dipendenti pubblici in attività di servizio, circa 3.200.000 di lavoratori, sono iscritti ‘obbligatoriamente’ alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie. Ciò comporta il pagamento all’INPS da parte di tali lavoratori dello 0,35% della propria retribuzione lorda mensile, quantificabile in 400 milioni di euro che entrano nel Fondo di Credito dell’INPS.
A fronte di una tale contribuzione – obbligatoria per legge – ci si aspetterebbe un trattamento agevolato in favore dei dipendenti pubblici nelle prestazioni creditizie. Invece, diversamente da quanto succedeva in passato, da molti anni i tassi di interesse praticati dall’INPS, specialmente per i mutui ipotecari prima casa, risultano superiori a quelli del libero mercato, tant’è che tanti lavoratori pubblici continuano a surrogare il mutuo INPS verso istituti bancari. Il tutto, nonostante l’adeguamento dei tassi di interesse, disposto con determina n. 89 del 25 maggio 2017, dal suo predecessore Prof. Tito Boeri.
Premesso quanto sopra, la Federazione Confsal UNSA, Organizzazione Sindacale maggiormente rappresentativa dei dipendenti pubblici – Comparto Funzioni Centrali –
chiede
di disporre un nuovo adeguamento dei tassi di interesse sui mutui/prestiti INPS erogati ai dipendenti pubblici.
Roma, 22 gennaio 2020.
Il Segretario Generale Massimo Battaglia