In una fase molto delicata per il mondo del lavoro pubblico un meteorite sta per abbattersi sui dipendenti pubblici.
In data 16 settembre all’Aran è stato sottoscritto un accordo che introduce l’istituto del “silenzio-assenso” per l’adesione al Fondo di previdenza complementare Perseo-Sirio.
Una scelta grave! Eravamo e siamo contrari all’iscrizione alla previdenza complementare tramite l’istituto del “silenzio-assenso”, valutandolo come modalità subdola per attirare iscrizioni al Fondo Perseo-Sirio.
La Confsal UNSA, coerentemente, non ha firmato l’ipotesi di accordo precedente ed ha confermato la sua posizione il 16 settembre non sottoscrivendo l’accordo definitivo.
Da tempo denunciamo le inefficienze del Fondo e delle Amministrazioni; una gestione definibile fallimentare e ne sono testimonianza la scarsa adesione, circa il 4% su un bacino di oltre 1,6 milioni di dipendenti pubblici, una partecipazione risibile alle ultime elezioni per l’Assemblea dei Delegati, circa mille su 70.000 aventi diritto al voto, l’erogazione delle prestazioni relative al TFR in gestione all’INPS attese per un anno, a fronte di una previsione meno di tre mesi, la mancata applicazione sul TFR dei benefici fiscali previsti dal DL n. 4/2019.
L’istituto del “silenzio-assenso” previsto dall’accordo del 16 settembre si applica, al momento, alle future assunzioni e a tutti gli assunti a decorrere dal 1/1/2019.
Pur vero che per costoro c’è la possibilità del recesso, se esercitato entro i tassativi termini previsti, ma è altrettanto vero che poi l’adesione diventa irrevocabile; sostanzialmente l’iscrizione al Fondo Perseo-Sirio avverrebbe senza quella volontarietà, quella consapevolezza fondamentale che lo strumento previdenziale richiede e senza quella necessaria informazione che, ironia, dovrebbe essere fornita principalmente dalle Amministrazioni.
La Confsal UNSA ha mostrato nel tempo una particolare e positiva sensibilità verso la “previdenza complementare” partendo però da un basilare presupposto: l’iscrizione deve avvenire in modo “VOLONTARIO, INFORMATO e CONSAPEVOLE”.
L’iscrizione non deve essere ESTORTA: domani ai neo-assunti, oggi a quelli in servizio e assunti dal 1/1/2019 e/o eventualmente estesa a tutti i dipendenti pubblici come “sollecitato” in un documento elaborato dagli Organi del Fondo Perseo-Sirio che, ricordiamo, sono il frutto di una irrisoria partecipazione alle ultime elezioni per l’Assemblea dei Delegati e composti da CGIL-CISL e UIL.
La Confsal UNSA non ha sottoscritto l’accordo del 16 settembre: merito e metodo non sono condivisibili, noi siamo dalla parte dei lavoratori liberi di scegliere il proprio futuro.
Distinti saluti.
Il Segretario Generale
Massimo Battaglia