«Il Governo ha emanato norme precise per il contenimento dell’epidemia da Covid-19. Occorre azzerare i contatti sociali per fermare la diffusione del contagio. Col Dpcm dell’11 marzo scorso il Governo ha deciso di cambiare la Pa, e di far divenire la prestazione in lavoro agile, da casa, la modalità ordinaria di lavoro, a tutela della salute individuale e pubblica» afferma Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione Confsal-UNSA.
«Ogni ritardo, omissione di immediata riorganizzazione o ostracismo nel consentire ai lavoratori pubblici di rimanere a casa, atteso che l’ordinaria attività lavorativa è dal 12 marzo da svolgersi in lavoro agile per motivi di tutela della salute, comporta rilievi di natura penale in capo ai datori di lavoro responsabili» continua Battaglia che conclude
«L’UNSA denuncerà ogni datore di lavoro che impedisce -fatte salve le eccezioni previste dal Dpcm- lo svolgimento dell’attività lavorativa in modalità di smart working. È un momento delicatissimo, non si può perdere neanche un giorno dall’applicazione delle norme del Governo e tuteleremo la salute ei lavoratori con ogni mezzo»