Un contratto (preliminare) firmato e un’altra trattativa che si può aprire immediatamente. Non era quasi mai accaduto. Un fatto storico. L’accordo per il triennio 2022-2024 per le funzioni centrali è stato sottoscritto dall’Aran e dai sindacati. Hanno firmato Confsal-Unsa (che edita questo sito), Cisl, Flp e Confintesa, mentre hanno deciso di non sottoscrivere l’intesa preliminare la Cgil, la Uil e Usb. Le novità del contratto sono tante. E importanti. E vanno al di là degli aumenti economici, che pure sono significativi. Partiamo proprio da questi ultimi.
GLI AUMENTI
Lo scatto lordo medio mensile va da 121,4 euro a 193,9 euro a seconda dell’inquadramento. Si parte dagli operatori con, appunto, un aumento mensile lordo medio di 121,4 euro. Un assistente, invece, avrà un incremento mensile lordo medio di 127,7 euro. Per un funzionario lo scatto sarà in media, sempre lordo mensile, di 155,1 euro. Infine per le elevate professionalità (le poche che ci sono), l’aumento medio mensile sarà di 193,9 euro. Quasi la totalità delle risorse stanziate dal governo per il rinnovo del contratto delle Funzioni centrali sono state destinate all’aumento tabellare, mentre al salario accessorio andrà un ulteriore stanziamento dello 0.22 per cento del monte salari deciso con la manovra in discussione in questo momento alla Camera. Una somma aggiuntiva che ha portato gli aumenti del triennio 2022-2024 al 6 per cento. C’è un altro aspetto rimasto finora un po’ sottotraccia. Si era detto che a causa del maxi anticipo sugli aumenti deciso dal governo lo scorso anno, questo contratto non avrebbe comportato arretrati. In realtà una somma, non elevatissima, sarà corrisposta perché l’anticipo non copriva il 100 per cento delle somme. Secondo i calcoli preliminari si tratterebbe di un migliaio di euro in media. Quando saranno pagate queste somme? L’intesa preliminare dovrà ora essere validata dalla Ragioneria generale, poi passare alla Corte dei Conti e, infine, andare in consiglio dei ministri. La speranza è che questo iter possa concludersi prima di fine anno.
LA SETTIMANA DI 4 GIORNI
- Una delle principali novità del contratto, che deriva da una battaglia condotta in prima linea da Confsal-Unsa, è la settimana lavorativa di quattro giorni a parità di stipendio e di orario di lavoro. Si tratta di una facoltà che andrà contrattata amministrazione per amministrazione. Ma è un fatto, anche in questo caso, storico, che sia passato il principio che l’orario lavorativo può essere ripartito su quattro giornate lavorative invece di cinque. Una possibilità per i dipendenti che potrebbe permettere di migliorare la propria qualità della vita. «Un grande risultato quello di oggi con la firma all’Aran del CCNL Funzioni Centrali 2022-2024. Come da noi fortemente voluto, con la nostra firma portiamo ai lavoratori aumenti importanti che arrivano al 6% delle retribuzioni medie e anche una quota di arretrati che variano a seconda delle aree professionali, in virtù della destinazione al pubblico impiego di un terzo delle risorse previste dalla legge di Bilancio per il 2024 e grazie all’ulteriore 0,22% previsto dal Ddl di Bilancio 2025», afferma Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione Confsal-UNSA. Ancora. «Oltre ai vantaggi economici, come Confsal-UNSA, protagonista del negoziato, abbiamo portato ai lavoratori molte novità positive nel quadro normativo che definisce il rapporto di lavoro – prosegue Battaglia – dalla settimana lavorativa di 4 giorni su base volontaria, al riconoscimento del buono pasto nel lavoro agile, alla fruibilità delle ferie durante il periodo di preavviso, ai maggiori riconoscimenti per le posizioni organizzative, all’introduzione di piattaforme per usufruire di fringe benefit nell’ambito del welfare, all’estensione al 30/06/2026 delle progressioni verticali in deroga, al riconoscimento del buono pasto anche in caso di partecipazione ad assemblea sindacale, oltre a un’attenzione al rapporto intergenerazionale con l’articolo sull’age management, alle 2 ore di permesso in più per gli over 60 per visite specialistiche e al rafforzamento delle relazioni sindacali con le amministrazioni».
BUONI PASTO IN SMART WORKING
Sullo smart working la novità più rilevante è la previsione inserita nel contratto del pagamento del buono pasto per chi lavora in smart working. A patto però, che abbia svolto durante la giornata le stesse ore di lavoro che normalmente avrebbe svolto in ufficio. Fino ad oggi le amministrazioni sono andate un po’ in ordine sparso sul riconoscimento dei ticket restaurant. Alcuni come la Presidenza del consiglio lo hanno fatto, altri no. L’altra novità, riguarda l’abolizione del telelavoro, il lavoro da remoto la cui applicazione pratica si è dimostrata estremamente complicata.
AGE MANAGEMENT
Nel contratto trova spazio anche un capitolo sul cosiddetto “age management”, una serie di strumenti per agevolare i lavoratori che si avvicinano alla pensione e favorire il ricambio generazionale. L’age management prevede l’introduzione di maggiore flessibilità nella gestione del lavoro del personale, ad esempio attraverso la promozione di modalità di lavoro a distanza, part-time, e la definizione di orari che facilitino la conciliazione tra vita privata e professionale. Ma anche la valorizzazione del ruolo attivo del personale con maggiore esperienza all’interno dell’amministrazione, come portatore di un prezioso patrimonio di competenze e conoscenze da trasmettere alle nuove generazioni. A tal fine, le amministrazioni promuovono il dialogo intergenerazionale mediante adeguate forme di affiancamento per i neoassunti e momenti di formazione peer-to-peer volti a favorire lo scambio di competenze tra le diverse generazioni, riducendo così il rischio di isolamento e agevolando l’integrazione delle nuove risorse.
I PASSAGGI TRA AREE IN BASE ALL’ESPERIENZA
Per le amministrazioni che non hanno attivato le procedure, viene prorogata fino al 30 giugno del 2026 la possibilità di effettuare passaggi all’area superiore in deroga al titolo di studio, ma tenendo conto degli anni di esperienza maturati nell’area immediatamente inferiore. Per passare da assistente a funzionario, per esempio, occorrono 10 anni di esperienza nella categoria inferiore, valutazioni positive e nessuna sanzione disciplinare.