«Il ritardato pagamento del Tfr rappresenta una grave violazione del diritto di tanti lavoratori statali che, al momento della pensione, sperano di ricevere la propria liquidazione ma devono aspettare 27 mesi in caso di pensionamenti di vecchiaia e fino a 7 anni in caso di pensione anticipata» afferma Massimo Battaglia, Segretario Generale Confsal-UNSA.
«Domani scriveremo al Presidente della Repubblica, quale Garante della Costituzione, chiedendogli il perché del mancato rispetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 159/19 da parte del Governo, che si ostina a non rimettere mano all’incresciosa questione del differito pagamento per i pubblici dipendenti del proprio Tfr, nonostante la Corte abbia dato chiarissime indicazioni al riguardo. Se poi il Governo pensa di trasformare un diritto a ricevere la liquidazione in un prestito bancario su cui pagare interessi ha sbagliato strada».
«Siamo in presenza di una vera e propria vergogna di Stato. Un datore di lavoro che non rispetta i propri lavoratori, li vessa, li considera un costo, e ne nega i diritti fondamentali del rapporto di lavoro. Siamo pronti a chiedere, quali lavoratori pubblici, i danni al Governo -annuncia Battaglia- per i pregiudizi economici e le umiliazioni -professionali e di immagine- subite per mano del nostro datore di lavoro»