TFS/TFR – IL GOVERNO AGISCA SUBITO,
UNSA PRONTA A RICORSO ALLA CORTE EUROPEA
Roma, 05/07/2023. “A seguito della sentenza n. 130/23 della Corte Costituzionale -che da un lato giudica incostituzionale il ritardato pagamento del Tfs/Tfs per quei dipendenti pubblici che possono andare in pensione per raggiunti limiti ordinamentali, ma dall’altro demanda al Governo e al Parlamento l’onere di correggere la normativa di legge censurata-abbiamo ricevuto all’UNSA un’innumerevole quantità di telefonate da parte di chi aspira a riscuotere prontamente la propria buonuscita” afferma Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione Confsal-UNSA “Abbiamo ascoltato storie e necessità di ogni tipo, come quella di una signora pronta a licenziarsi perché qualcuno le aveva raccontato che dopo la sentenza della Corte avrebbe intascato immediatamente il proprio Tfs necessario alla sua famiglia”.
“Dopo la sentenza della Corte, occorre un intervento rapido, chiaro, equo da parte del Governo capace di cancellare un trattamento oltraggioso per 3 milioni di lavoratori pubblici, che si vedono ancora oggi costretti a ricorrere a prestiti con banche o con la stessa Inps per poter avere le risorse del proprio Tfs/Tfr in tempi rapidi” continua Battaglia che conclude
“In mancanza di pronte risposte da parte del Governo, l’UNSA sta valutando di ricorrere dopo la pausa estiva alla CEDU, Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per tutelare un sacrosanto diritto dei lavoratori”
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