Si è tenuto oggi l’incontro richiesto dal sindacato con il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare e lo staff del 1° Reparto.
Il CSMM, dando il benvenuto, ha voluto ascoltare immediatamente le motivazioni del sindacato per la richiesta dell’incontro.
La delegazione dell’UNSA ha evidenziato alcune tematiche sia territoriali e sia di carattere generale politico/sindacale.
Il nostro Dirigente sindacale Spezzino ha evidenziato la pesante carenza nell’organico della “vigilanza” presente ad oggi a La Spezia che ammonta a circa 80 unità in meno richiedendo che venga applicato il progetto già attuato per lo stesso servizio svolto a Taranto dove c’è stata la suddivisione del personale di vigilanza tra i vari Enti/Comandi e non come avviene ancora oggi a La Spezia che è accentrato presso un unico Ente (Marinanord).
La riconfigurazione del servizio di vigilanza di Taranto, risalente a circa tre anni fa, è stato concepito come modello da applicare, trascorso un periodo di sperimentazione, in tutti gli Enti della Marina Militare, ma a La Spezia nonostante ne sia stata disposta l’attuazione, l’applicazione è stata “distratta”.
Ricordiamo che il progetto di “decentramento dei servizi di guardiania” fu una richiesta dello Stato Maggiore, accettata dai lavoratori del settore e dal sindacato e tale esigenza era motivata:
- all’adeguamento delle norme riguardanti la “responsabilità datoriale” (il dipendente che svolge servizio dipende dal “dirigente responsabile di quell’Ente e non da un’altro”),
- Il valutatore delle performance deve essere il dirigente che impiega direttamente il lavoratore e non un altro,
- L’organizzazione del lavoro che potrebbe essere diversa dall’Ente (da cui si dipende) all’Ente (in cui si svolge l’attività lavorativa), orario di servizio diversi, obiettivi Istituzionali diversi, presenza o meno di mensa e soprattutto la possibilità di ripianamento di carenze organiche nel servizio sostituendolo (previa riconversione) con altro personale in servizio nello stesso Ente (e non con la prevista mobilità ordinaria procedura molto più complessa) ecc..
Per quanto concerne, invece, la situazione dell’Arsenale Tarantino il nostro Dirigente Sindacale territoriale di Taranto ha esposto le difficoltà incontrate recentemente con la Direzione dell’Arsenale che non ha voluto soddisfare la richiesta delle OO.SS. di essere messi a conoscenza delle Tabelle Ordinative Organiche del Personale civile presente, strumento essenziale per un corretto confronto sulle tematiche riguardanti la gestione del personale anche alla luce dei recenti e dei prossimi riordini dell’Ente. Ha, inoltre, sottolineato le forti criticità riguardanti le carenze del personale “fondamentale ed essenziale” per lo svolgimento delle attività lavorative tecniche che sono prioritarie dell’Arsenale; come gli Assistenti per l’Elettronica, per la Motoristica, per la Meccanica e le Armi, per le Lavorazioni, per i sistemi Elettrici (circa 180 tecnici in meno) – la mancanza di una adeguata formazione del personale per poter operare sulle nuove Unità Operative della Marina e, inoltre, la forte preoccupazione sulle notizie riguardanti l’insediamento all’interno dello Stabilimento dell’industria “privata” (Fincantieri) che potrebbe svilire il senso di autonomia dell’istituzione Difesa che è fondata sulla gestione in proprio – Tutto ciò non è auspicabile né condivisa da parte nostra.
Nella chiosa finale abbiamo rimarcato le carenze di organico che ormai sono più che preoccupanti; il superamento della 244/92; assunzioni massicce di personale tecnico (almeno 3.000 unità nell’immediato) e attuazione immediata delle 294 assunzioni già approvate; l’assunzione di iniziative con gli altri Stati Maggiori per colmare il divario economico esistente tra i dipendenti della Difesa e gli altri dipendenti pubblici (istituzione indennità di funzione) magari prevedendo per tale scopo anche l’utilizzo di una parte degli introiti e dei risparmi derivanti dalle riorganizzazioni/riconversioni/chiusure, vendite di Enti della Difesa, affitti ecc.; la revisione del “transito” per i militari non più idonei prevedendone la possibilità di confluire anche in altri Ministeri e l’istituzione di criteri diversi per la prima assegnazione di servizio.
Il Capo di Stato Maggiore nel suo intervento finale ha apprezzato gli interventi del sindacato e i contenuti in essi espressi, rappresentando la volontà di una immediata correzione delle relazioni sindacali sensibilizzando le strutture locali ad attuare tutte le necessarie azioni per il raggiungimento di rapporti collaborativi e distesi, auspicandosi una fattiva collaborazione intesa nel comune obiettivo di rendere l’Amministrazione e il personale in esso operante sempre all’altezza del proprio compito, pertanto, ci ha dato appuntamento tra circa 3 mesi per una prima verifica sugli argomenti discussi.
Cordiali saluti,
Roma, 18.02.2020
Il Segretario Nazionale
Gianfranco Braconi