“Stato di agitazione del personale della Giustizia”
– fallito il tentativo di conciliazione al Ministero del Lavoro –
Roma, 5 agosto 2021. Si è tenuto oggi in video conferenza, il tentativo di conciliazione convocato dal Ministero del Lavoro dopo la proclamazione da parte di Confsal UNSA dello stato di agitazione del personale della Giustizia.
Ricordiamo che l’UNSA ha attivato tale procedura il 22 luglio 2021 dopo aver constatato l’inerzia assoluta dei vertici del Ministero della Giustizia, rispetto alle sotto indicate problematiche, reiteratamente denunciate da questo sindacato:
- blocco del salario accessorio del personale – Fondo Risorse Decentrate anno 2019 – sottoscritto il 29/7/2020, ancora in sospeso a seguito di inconsistenti rilievi datati gennaio 2021 della Funzione Pubblica;
- mancata definizione dei “Criteri di Selezione del Personale”, con conseguente blocco della pubblicazione dei bandi di progressione economica (3^ tornata) a beneficio dei lavoratori di tutti i Dipartimenti (procedura già finanziata);
- mancata convocazione del tavolo negoziale sul F.R.D. del personale anni 2020 e 2021, con conseguente blocco del salario accessorio – ripetuta violazione del CCNL 1994/1997 allegato B – Tabella I – punto 7;
- incompleta attuazione dell’Accordo del 26 aprile 2017 (progressioni giuridiche, passaggi di Area etc.);
- riforma della giustizia senza confronto con le parti sociali, fondata prevalentemente sull’Ufficio per il Processo e soprattutto con mere assunzioni di personale precario;
- sistema giudiziario, esecuzione penale e Uffici NEP ormai al collasso;
Alla riunione odierna, il Ministero del Lavoro e Confsal UNSA constatano l’assenza dei rappresentanti del Ministero della Giustizia e dichiarano ai fini della legge 83/00 esperito con esito negativo il tentativo di conciliazione.
La Federazione Confsal UNSA denuncia, al riguardo, una gestione del personale e delle Relazioni Sindacali completamente alla deriva, con Uffici giudiziari e Uffici NEP ormai allo sbando. Denuncia, altresì, un ampliamento delle misure alternative alla detenzione senza la dovuta implementazione degli organici dei lavoratori del DAP e del DGMC, già assolutamente insufficienti con i carichi di lavoro attuali.
Il Ministero continua con atteggiamenti arroganti e con pressapochismo a disconoscere i problemi della gestione del lavoro quotidiano del personale, ridotto ai minimi termini, demotivato da retribuzioni basse e da ritardi di tre anni nell’erogazione del salario accessorio.
Confsal UNSA, pertanto, verificato il perdurare del “fermo biologico” dei vertici della Giustizia, in mancanza di urgenti interventi della parte politica, intraprenderà a partire dal prossimo mese di settembre adeguate iniziative a tutela dei legittimi interessi di tutto il personale della giustizia, a partire dalla mobilitazione dei lavoratori.
Il Segretario Generale
Massimo Battaglia