L’UNSA non ha firmato l’Accordo sul Fondo Risorse Decentrate 2018.
Il motivo? Non accettiamo che il Fondo risorse decentrate sia inferiore a quanto prevede il CCNL.
Durante la trattativa, nell’interlocuzione con l’Amministrazione, l’UNSA ha suggerito il recupero di alcune risorse, che altrimenti sarebbero andate perse; è stato possibile però recuperare solo una parte delle cifre da noi individuate e reclamate. Abbiamo sottolineato con forza che se ci sono meccanismi contrattuali che permettono la crescita delle scarse risorse del Fondo, questi meccanismi vanno rispettati e attivati. Se ciò non avviene, si genera un danno non recuperabile per i lavoratori di cui l’UNSA non vuole essere responsabile.
I lavoratori pubblici e le loro famiglie hanno pagato un prezzo altissimo negli ultimi 10 anni con una pesante perdita del potere di acquisto dello stipendio:
- blocchi degli stipendi dal 2010;
- norme su tetti ai salari accessori individuali;
- tetti ai Fondi unici di amministrazione (ora il tetto è al 2016);
- diminuzione dei Fondi in proporzione ai cessati (norma ora abrogata).
Non possiamo accettare ancora un’aggressione alle risorse di spettanza dei lavoratori, specie se basata su interpretazioni unilaterali di costituzione del Fondo da parte di chi – come il Mef- pone il veto su altri modelli di calcolo diversi dai suoi ma previsti dal Contratto vigente; modelli sottoscritti dall’Aran in rappresentanza dello Stato in data 12.02.2018.
Pertanto, continueremo strenuamente l’impegno per la messa a disposizione delle giuste risorse che appartengono ai lavoratori, per vederci riconosciuto quanto il CCNL prevede. E come sempre, siamo disposti a farlo con chi vuole essere al nostro fianco, ma anche da soli, come da soli siamo stati in molte altre battaglie di interesse collettivo.
Questo è ciò che per noi significa essere un sindacato autonomo.
Roma, 10/07/2019
Confsal-UNSA
Gian Maria Giovannetti
UNSA NON FIRMA FRD PER MANCATE RISORSE PREVISTE DA CCNL