Il nuovo accordo sull’orario di lavoro, a cui anche l’UNSA ha partecipato con propri contributi, presenta molti aspetti positivi, frutto del lavoro congiunto tra amministrazione e OO.SS.
Purtroppo, all’ultimo -con la sola voce contraria dell’UNSA- è stata eliminata la proposta dell’Amministrazione che avrebbe consentito ai colleghi che svolgono le 7h e 12m, se opportunamente autorizzati dal Dirigente sulla base delle esigenze di servizio e quindi per alcuni periodi di tempo (non ordinariamente), di effettuare la pausa pranzo al termine dell’orario di lavoro, similmente a quanto previsto dal CCNL per alcune specifiche attività lavorative.
Spiace che un buon accordo poteva essere ancora migliore, introducendo una fattispecie che non avrebbe danneggiato nessuno, ma -laddove attuata- avrebbe recato vantaggio ai beneficiari.
Spiace anche perché era stato previsto di rivedere questo passaggio dell’accordo già a settembre-ottobre, se la sua applicazione avesse portato problemi attuativi a causa delle eventuali disparità decisionali dei dirigenti.
Un periodo di sperimentazione insomma, che non si è potuto neanche iniziare, facendo perdere del tutto questa opportunità di una migliore conciliazione dei tempi di vita familiare – lavoro.
L’UNSA ha provato a spiegare in ogni modo che si stava perdendo una possibilità, tra l’altro offerta dall’Amministrazione, ma tra voci contrarie e silenzi, non c’è stato nulla da fare.
L’unico modo di esprimere il totale dissenso per una decisione che restringe (invece di aggiungere) i vantaggi per i colleghi, è stato quello di non firmare un accordo che anche l’UNSA, insieme alle altre OO.SS., ha contribuito a costruire.
Si preannuncia che la Federazione la prossima settimana lancerà un referendum on-line per dare la possibilità a tutti i lavoratori interessati di esprimersi democraticamente sull’accordo allegato e in particolare sul punto in questione.
Confsal-UNSA
Gian Maria Giovannetti
ORARIO DI LAVORO, ROVINATO SUL FINALE UN BUON ACCORDO. L’UNSA NON FIRMA