Dopo mesi di trattative e di continui rimandi nei Fua degli anni precedenti, ce l’abbiamo fatta.
Con l’accordo sottoscritto in data 14 giugno, parte dal 2019 un processo di progressioni economiche che l’UNSA sin da subito ha chiesto fosse di 3 anni, al fine di consentire a tutto il personale di poter beneficiare -dopo i reiterati blocchi contrattuali- di miglioramenti economici fissi e ricorrenti.
Una trattativa difficile, legata alle legittime aspirazioni del personale di vedere riconosciuti i propri titoli di preferenza. In queste difficoltà l’UNSA ha tenuto una posizione aperta al dialogo volta a cercare quel punto di equilibrio per giungere alla sottoscrizione dell’accordo, evitando così di far naufragare il progetto generale, cosa che avrebbe danneggiato tutti. E in effetti le prese di posizione contrapposte hanno rischiato di arenare la trattativa e di far saltare gli sviluppi economici per l’ennesimo anno; tanto che abbiamo iniziato ad avere il sospetto che qualcuno, queste progressioni, sotto sotto non voleva farle fare.
L’UNSA ha perciò mediato, ed ha anche deciso di “rinunciare” ad alcune sue convinzioni e posizioni, convinta che la vera e unica vittoria fosse quella di realizzare finalmente un percorso che mancava al Ministero da troppi anni.
Uno dei punti, invece, su cui non siamo stati disposti a mediare, è stato l’impegno a realizzare un percorso triennale (2019-2020-2021), convinti che la fase di progressioni deve coinvolgere tutti i lavoratori, anche se con tempistiche e decorrenze diverse, come previsto dalla normativa vigente.
Con orgoglio pertanto possiamo dire di aver dato il via ad una serie di miglioramenti stipendiali per il personale che partiranno da quest’anno e continueranno per i prossimi.
Confsal-UNSA
Gian Maria Giovannetti